Antonio Lanteri è affetto da un duplice malessere, fisico e psichico, che non sa e non vuole distinguere. Non digerisce più nulla, nè i cibi nè le persone, e vorrebbe tanto avere il triplo potente stomaco dei bovini. Non vuol più saperne del lavoro, dei dibattiti e della fama, preferisce starsene in compagnia di quaarantasei mucche. E si lascia andare alla sua malattia, sprofondando in una dimensione in cui tutto si mescola e si confonde: passato e presente, i ricordi dell'infanzia in cui si intromette una giornalista persecutrice, personaggi concreti e fantastici, il linguaggio maturo e professionale dell'eloquenza e le ataviche voci della natura.
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